Dennis ricorda Senna

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  1. Giando74
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    www.mclaren.com/formula1/heritage/d...t-ayrton-senna/


    Traduco per i non anglofoni.

    L'unico uomo in Formula 1 a conoscere Ayrton Senna meglio di chiunque altro è stato il CEO della McLaren, Ron Dennis.

    Ron ha ingaggiato Ayrton per la McLaren nell'estate del 1987, e ha lavorato a stretto contatto con lui fino a quando Senna ha lasciato il team alla fine del 1993.

    Insieme hanno collezionato tre campionati piloti e 35 vittorie. Ayrton ha vinto una media di oltre un Gran Premio su tre nelle 96 gare nelle quali ha difeso i colori della McLaren.

    L’ultima volta che Ron ha parlato apertamente della sua relazione con Ayrton risale a più di 10 anni fa – in occasione del 10° anniversario della morte di Senna; ora rompe di nuovo il suo silenzio al fine di commemorare il 20° anniversario della scomparsa del grande pilota brasiliano.

    Ron, raccontaci innanzitutto come sei arrivato a ingaggiare Ayrton alla McLaren…

    "Ayrton aveva le antenne puntate, aveva visto che la squadra era competitiva e rese piuttosto evidente la sua voglia di unirsi al nostro team. Fu molto chiaro per noi. Era alla sua terza stagione con la Lotus e il motore Honda stava diventando sempre più interessante - i giapponesi avevano chiaramente un piano per dominare la F1.”

    "Disse che voleva incontrarci. Viveva in una casa in affitto ad Esher a quel tempo, non lontano da dove eravamo noi a Woking, quindi quasi tutte le riunioni si svolsero proprio a casa sua.”

    "Mentre le trattative contrattuali si avvicinavano alla loro conclusione, iniziammo a scontrarci sui numeri. Ormai sarebbe stato impossibile che lui non guidasse una McLaren e che noi non lo mettessimo sotto contratto. Ma proprio non riuscivamo a metterci d'accordo sui soldi.”

    "La materia del contendere era oltre mezzo milione di dollari, e così mi venne l'idea di tirare una monetina per decidere, ma l'inglese di Ayrton non era così buono a quel tempo. Quindi ci fu una conversazione di oltre cinque minuti circa i dettagli. Dovetti disegnare il tutto su un pezzo di carta. Volevo solo trovare una via d'uscita.”

    "Così la moneta venne lanciata e si mise a girare per aria. Quando atterrò, schizzò via come un razzo! Potevamo sentirla tintinnare sotto le tende, le tirai indietro e vinsi la scommessa!”

    "Al momento, nessuno di noi realizzò che avevamo davvero lanciato una monetina per definire un contratto di tre anni – e così il risultato netto fu di 1,5 milioni di dollari. La cosa è stata spesso giudicata come una totale mancanza di rispetto per i soldi. Non fu niente del genere ma solo l'unico modo per superare un’empasse."

    Quali sono i tuoi ricordi di quella fantastica stagione 1988, quando la McLaren vinse 15 gare su 16?

    "La macchina era in ritardo, molto in ritardo… Eravamo così indietro che quando mi dissero: 'Guarda, probabilmente salteremo anche i test finali a Imola' mi tolsi la giacca, scesi al piano di sotto, misi un camice bianco da lavoro e dissi a tutti: 'Questa vettura andrà sicuramente a Imola!'. E nel giro di poche ore, dopo che avevo preso io il controllo, due o tre dei meccanici senior vennero da me per dirmi che avevano ricevuto il messaggio! Alla fine, dopo due o tre giorni massacranti, avevamo la macchina pronta per la giornata di collaudo finale.

    "Non riesco a ricordare chi guidò l'auto per primo - credo proprio che fosse Alain: al suo terzo giro lanciato stampò un tempo di 1,5 secondi più veloce rispetto alla concorrenza. Fu un momento surreale - quasi come un film in slow-motion - tutti ci guardavamo a vicenda chiedendoci come fosse possibile."

    Cosa ricordi sulle prestazioni di Ayrton a Monaco nel 1988?

    "Il suo incidente al Portier fu il risultato di un calo di concentrazione. Stavamo cercando di farlo rallentare ma quando allenti la tensione in una macchina da corsa, perdi la concentrazione. Quindi fu solo un episodio, nient'altro. Lui era così arrabbiato. Non ritornò ai box, si allontanò dal circuito e si chiuse nel suo appartamento, non riapparve fino a tardi quella sera, ed era incredibilmente arrabbiato con se stesso..."

    Cosa è successo a Imola nel 1989, quando Alain accusò Ayrton di rompere un accordo precedente alla gara?

    "Ruppero la loro fiducia reciproca. Erano entrambi da biasimare. Entrambi avevano già assunto degli impegni tra loro diverse volte ma quella, in particolare, divenne di pubblico dominio. Tra loro c’erano una tensione e una rabbia tremende.”

    "Pochi giorni dopo organizzammo una sessione di test privati a Pembrey, un circuito nel Galles. Volai laggiù in un elicottero e mi sedetti con loro due in un piccolo camioncino a lato della pista. Ora, io non sono una fighetta, e il mio approccio psicologico fu che avevo bisogno che loro mi vedessero come il cattivo della situazione. Sentivo che se avessero potuto essere ostili verso di me, allora non sarebbero stati ostili l’uno con l’altro.

    "È stata una cosa delicata, e non facile da ottenere. Ma quei due erano perfettamente identici nella loro ambiguità. Ricorsero ad ogni tipo di stratagemma: hanno usato la loro stampa nazionale, sono andati dalla Honda, hanno fatto un sacco di cose."

    Dopo che Alain lasciò il team, che tipo di influenza ebbe su Ayrton il pilota Gerhard Berger?

    "Gerhard portò il buonumore in squadra - fu un grande ‘rompighiaccio’. Lo portò alle estreme conseguenze - Gerhard non aveva limiti, e voglio proprio dire NESSUN limite. Arrivò al punto di diventare pericoloso: ci fu un'occasione in cui eravamo in immersione subaquea presso Hamilton, eravamo a una buona profondità, e Gerhard tirò una pagaiata e fece uscire la mia aria fuori dalla bombola! Pensava che fosse divertente! Durante lo stesso viaggio mi hanno buttato in mare per vedere se riuscivano ad attirare degli squali! È divertente parlarne ora, ma non lo fu altrettanto a quel tempo!"

    Qual è il tuo ricordo più bello di Ayrton?

    "Mi ha dato una busta, una volta, ce l’ho ancora a casa. Era la sua carta intestata personalizzata, con stampato sopra il suo casco. La busta era aperta, ma quando me la diede conteneva 10.000 dollari. Il risultato di una scommessa circa il fatto che non sarei riuscito a mangiare una confezione di peperoncini in Messico. Prima che potesse tirarsi indietro dalla scommessa, li avevo già divorati.

    "Era la quarta volta che aveva perso una scommessa, intendo di quelle importanti. E me lo ricordo ancora mentre mi consegna la busta con i soldi per me, mentre mi dice che non avrebbe scommesso mai più, che ero stato io a tirarlo dentro nella scommessa e che non era una buona cosa da fare!”

    "Questo è un caro ricordo perché ottenere un sorriso sul volto di Ayrton non era facile, ma fargli scucire del denaro era ancora più difficile!”

    Cosa ricordi dell'incidente di Suzuka nel 1990 - è stato uno degli episodi più controversi della carriera di Ayrton...

    "Mi ricordo di aver guardato tutta la telemetria - il pedale del freno e dell'acceleratore. Non c’era bisogno di essere Einstein per capire che cosa fosse successo. Quando tornò al garage, gli dissi che mi aveva deluso. Lui capì. Non aveva nulla da dire. Fu uno dei suoi rari momenti di debolezza. Non credo che fosse particolarmente orgoglioso di quello che accadde."

    L’ultima stagione di Ayrton con la McLaren è stata il 1993: quali sono i tuoi ricordi di quelle fantastiche performance con quella macchina incredibile, la MP4/8?

    "All'inizio dell'anno cercai di convincerlo a tornare dal Brasile, dicendogli: 'Non preoccuparti per i soldi, vieni a provare l'auto.' Lui rispose: 'Non si può vincere con un motore Ford. Non credo di voler guidare.' E le nostre conversazioni andarono avanti così. Alla fine, arrivò a Silverstone, salì in macchina, uscì dal box e fece un giro lanciato. Poi tornò dentro. Stavo per collegare il microfono quando si slacciò le cinture di sicurezza e saltò fuori dalla macchina. Mi chiesi che cosa stesse succedendo, così siamo andati nel motorhome, e lui mi disse: 'Ci sto. Questo motore è sorprendente: sollevi l'acceleratore e continua ad andare. Possiamo vincere con questo propulsore!'

    "Quella macchina fu una delle migliori che abbiamo mai costruito, senza dubbio. Era intelligente - sapeva da sola dove cambiare marcia, potevi modificare la sospensione otto volte in ogni singola curva. Ayrton era oltremodo felice con tutti i giocattoli di cui poteva disporre. La portò al limite. Amava analizzare tutti i dati e ottimizzare la monoposto."

    Cosa ti ricordi del Gran Premio d'Europa a Donington di quell'anno? Fu una delle migliori performance di sempre di Ayrton...

    "È stata la migliore gara mai disputata dall’intero team. Ayrton ottenne un sacco di credito per quella prestazione, ma la squadra fece tutto alla perfezione. Chiamammo ogni pit-stop correttamente mentre tutti gli altri sbagliavano. Così ogni volta facevamo la sosta nel momento giusto e ci avvantaggiavamo. E ogni volta gli altri facevano la scelta sbagliata, finendo sempre più indietro. Ricordo quella gara con grande affetto… Fu una corsa fenomenale, e un gran divertimento."

    Cosa ci puoi dire delle ultime gare - e vittorie - di Ayrton con la McLaren?

    "Siamo entrambi arrivati a quel finale di gara [Australia 1993], e penso che ci fosse davvero bisogno di una pausa l’uno dall’altro. Il nostro fu un rapporto molto intenso.”

    "Abbiamo avuto persone nel team che erano distrutte emotivamente. Dissi: 'Per carità, state calmi, io sto cercando di convincerlo a restare qui!'. Lui era in dubbio, davvero incerto. Ma era un ragazzo leale e mi disse: 'Senti, ho firmato un contratto e ho preso un impegno.'

    "Anche la notte dopo la gara, era ancora in bilico e mi accorsi che Ayrton stava lottando con lealtà. Sebbene la nostra esperienza con Peugeot si sarebbe poi rivelata disastrosa, quando gli dissi che avremmo avuto i motori ufficiali Peugeot per il 1994, dopo averci lasciato, mi confessò che se glielo avessi comunicato solo due mesi prima sarebbe rimasto, perché lui non riusciva a vedere un modo per vincere senza avere un motore ufficiale."

    Perché così tante persone considerano Ayrton il più grande di sempre?

    "Penso che sia perché fu così buono per tutto il tempo che rimase su questo pianeta. Non vedo nessuna circostanza positiva nel fatto che abbia avuto un incidente e abbia perso la vita, ma questo significa che non ne abbiamo visto il declino. Ci sono un sacco di piloti che rimangono nello sport troppo a lungo e rovinano la loro grandezza.”

    "Penso anche che lui sia rimasto così tanto nella memoria di ognuno perché era incredibilmente competitivo. Era un grande, ma aveva degli ottimi valori umani. Ha avuto alcune defaillances nella sua vita, ma aveva dei sani principi.”

    "Ed era una brava persona."

    Edited by Giando74 - 29/4/2014, 02:29
     
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  2. victrix
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    Grazie
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  3. Giando74
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    Certo che anche Alain aveva due cocones così la sotto, eh!

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    Min 6:20...

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  4. Giando74
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    E poi venne Donington

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  5. fairyking
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    Chissà perché penso che la vera carriera di Ayrton sia finita a fine 1993 ad Adelaide....nella Sua squadra, da vincente anche se non con un auto al top ma con 5 bellissime vittorie ottenute contro una vettura schiacciasassi...trasformatasi senza più le miracolose sospensioni attive in una vettura pericolosa ed instabile l'anno successivo e che gli fatto trovare un terribile destino.
    ci manchi sempre.....
     
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    CITAZIONE (fairyking @ 1/5/2014, 09:05) 
    Chissà perché penso che la vera carriera di Ayrton sia finita a fine 1993 ad Adelaide....nella Sua squadra, da vincente anche se non con un auto al top ma con 5 bellissime vittorie ottenute contro una vettura schiacciasassi...trasformatasi senza più le miracolose sospensioni attive in una vettura pericolosa ed instabile l'anno successivo e che gli fatto trovare un terribile destino.
    ci manchi sempre.....

    beh insomma..quella vettura aveva praticamente vinto il mondiale con il secondo pilota..la realtà è che il povero Ayrton è morto per una modifica non decisiva imposta ed eseguita con imperizia in fretta e furia sul circuito, figlia di una situazione che ad inizio mondiale si era fatta pesante tra lui e il team (oltre che per un dannato destino..visto che la causa diretta fu il braccetto della sospensione che perforò il casco..)..ma non ho dubbi che avrebbe fatto meglio di Damon, ovvero vincere il titolo (e parer mio anche quelli successivi, fino al '97..cambiando la storia della F1)..la sua carriera sarebbe continuata con la miglior vettura possibile del quadriennio, se ne avesse avuto voglia.

    Edited by Marco.85 - 1/5/2014, 15:25
     
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  7. QuelloAlto
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    Considera Marco che Damon sfiorò il mondiale prendendo punti su 16 gare, mentre Schumacher su 12 per via delle note squalifiche. Io ho qualche dubbio che Ayrton avrebbe vinto quel titolo se fosse sceso dalla Williams sulle sue gambe, a -30 punti dal tedesco. Anche se in fondo mi piace pensare che sarebbe andata come dici tu :)

    Ciao Magic
     
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    CITAZIONE (QuelloAlto @ 1/5/2014, 15:25) 
    Considera Marco che Damon sfiorò il mondiale prendendo punti su 16 gare, mentre Schumacher su 12 per via delle note squalifiche. Io ho qualche dubbio che Ayrton avrebbe vinto quel titolo se fosse sceso dalla Williams sulle sue gambe, a -30 punti dal tedesco. Anche se in fondo mi piace pensare che sarebbe andata come dici tu :)

    Ciao Magic

    vero anche questo..ma la squalifica ci sarebbe stata comunque (quella di schumi) e damon, in fondo, aveva solo 7 punti dopo 4 gare :)
     
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  9. QuelloAlto
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    Quel giro di formazione a Silverstone sarebbe stato diverso, non ci sarebbe stato Mansell sulla Williams #2, ma Ayrton. Questo per dire come un fatto di questa portata possa cambiare la storia di un intero sport...
     
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    concordo..ma parlavo dello scivolo in belgio io..e delle due gare successive..avevo rimosso il casino del sorpasso nel giro di formazione, a silverstone..vabbè avevo solo 9 anni :)
     
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  11. fairyking
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    CITAZIONE (Marco.85 @ 1/5/2014, 15:02) 
    CITAZIONE (fairyking @ 1/5/2014, 09:05) 
    Chissà perché penso che la vera carriera di Ayrton sia finita a fine 1993 ad Adelaide....nella Sua squadra, da vincente anche se non con un auto al top ma con 5 bellissime vittorie ottenute contro una vettura schiacciasassi...trasformatasi senza più le miracolose sospensioni attive in una vettura pericolosa ed instabile l'anno successivo e che gli fatto trovare un terribile destino.
    ci manchi sempre.....

    beh insomma..quella vettura aveva praticamente vinto il mondiale con il secondo pilota..la realtà è che il povero Ayrton è morto per una modifica non decisiva imposta ed eseguita con imperizia in fretta e furia sul circuito, figlia di una situazione che ad inizio mondiale si era fatta pesante tra lui e il team (oltre che per un dannato destino..visto che la causa diretta fu il braccetto della sospensione che perforò il casco..)..ma non ho dubbi che avrebbe fatto meglio di Damon, ovvero vincere il titolo (e parer mio anche quelli successivi, fino al '97..cambiando la storia della F1)..la sua carriera sarebbe continuata con la miglior vettura possibile del quadriennio, se ne avesse avuto voglia.

    Ma vedi se ti ricordi quell'anno la vettura nelle fasi iniziali e fino in Spagna ebbe grossi problemi (era veloce ma instabile con reazioni non sempre prevedibili ad uscita di curva portata al limite, disse Ayrton e questo speigherebbe l'uscita in brasile e la girata in prove ad Aida) ed infatti poi fu realizzata quasi una versione B con le pance accorciate ed altre modiche importanti, tant'è che lo stesso Hill, nei primi gp fece ben pochi punti... e solo successivamente alle modifiche citate comincio' a galoppare e quasi prendere Schumacher.
    Che poi ovviamente Ayrton a -30 non avrebbe forse recuperato è probabile... possibile, ma è un discorso che per me non ha più importanza data la tragedia.
     
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  12. fairyking
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    probabilmente in Williams Newey aveva cercato estremizzando il progetto di compensare la perdita di quella che era stata l'arma vincente del biennio precedente e disegnò una monoposto veloce si', come quasi sempre le sue auto ma con delle falle in termini di stabilità della vettura in certe condizioni, a cui misero un rimedio solo successivamente e pure bene... visto il quasi mondiale di Hill. Tant''è vero che la pur migliorata Benetton 1994 non poteva aver recuperato da sola due secondi alla Williams se in un certo senso quest'ultima non avesse "regredito" dalla stagione precedente.
     
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  13. naviossab
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    Tenete conto che la versione 'B' fu una profonda revisione del progetto, con sospensioni posteriori, aerodinamica ed estrattore completamente diversi, che introdusse concetti che influenzarono grandemente tutti i progetti a venire.. Secondo me Ayrton nella seconda parte della stagione sarebbe stato imprendibile, lo spazio per un recupero c'era.
     
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    sono dubbi che non avranno mai risposta, personalmente credo che forse (forse) Senna alla fine dei giochi avrebbe vinto il mondiale del 1994, quello del 1995 sarebbe andato a Schumacher in ogni caso, sul 96 non so, si va troppo in la...
     
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    CITAZIONE (Trailblazer @ 1/5/2014, 23:38) 
    sono dubbi che non avranno mai risposta, personalmente credo che forse (forse) Senna alla fine dei giochi avrebbe vinto il mondiale del 1994, quello del 1995 sarebbe andato a Schumacher in ogni caso, sul 96 non so, si va troppo in la...

    beh nel '96, fosse rimasto in Williams, avrebbe vinto in ciabatte..vedendo la sfida hill - jacques (immagino che damon avrebbe lasciato la Williams, magari per la McLaren..dove Newey lo aveva anche richiesto)

    ma come ben dici..purtroppo un destino infame ci lascia con questi dubbi
     
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25 replies since 28/4/2014, 16:50   742 views
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