F1Community

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    Posso pensare che Raikkonen ormai è in completo declino? Mi sembra il Berger dei tempi in McLaren quando provava a correre come Senna ma proprio non ci riusciva.
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    Sì, non sono dichiarazioni fatte a caso: per questo sono fastidiose, esprimono un metodo. Fin da piccoli ci insegnano che le regole del gioco non si cambiano solo perché uno le sa usare meglio degli altri (in altri termini, quando si perde); ci insegnano che bisogna saper vincere e saper perdere; che ci sono alti e bassi; che bisogna sudare per ottenere ciò che si vuole. Tutto sbagliato? Pare proprio di sì. Ma è la fine che si fa quando si vende lo sport alle algide aziende i cui amministratori devono rendere conto ad azionisti assetati di profitti, non ad appassionati bisognosi di sport. Meno male che c'è ancora qualche team che prima che un'azienda, è una passione, una filosofia di vita. E non ha le macchine rosse.

    Detto questo, credo che RB ora non abbia nulla di concreto in mano ma si stia portando avanti col lavoro, qualunque sia la sorte della "passione" di Mateschitz.
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    CITAZIONE (Mauro. @ 6/3/2015, 16:32) 
    Sulla Repubblica di oggi c'è un interessante intervista allo psichiatra primario del San Camillo di Roma, esperto di trattamenti con l'elettroshock, in cui afferma che i sintomi sono tutti tipici e riconducibili ad una forte scarica elettrica.
    Ipotizza anche che la scossa sia passata dagli arti superiori.

    È stucchevole che questo psichiatra si sbilanci tanto. Passi per il "giornalista" che, sappiamo, è quel che è. Ma che il primario di un ospedale non certo di provincia arrivi a fare una diagnosi - con tanto di fantasiosa ricostruzione sul percorso della corrente - senza sapere NULLA di ufficiale, senza nessun dato confermato, è semplicemente sconfortante (soprattutto per i suoi pazienti mi verrebbe da dire). Che sia amico personale (mah! Che vorrà dire??) di Lauda e che lo sia stato di De Angelis (cioè, sono passati quasi trent'anni, non so che rilevanza possa avere, ma vabbè, è un dato) non cambia un'emerita cippa. Un professionista serio e credibile dovrebbe semplicemente dire che non ha alcun elemento certo per esprimere un'opinione qualificata. Invece no, questo s'inventa pure il sudore delle mani (cosa peraltro rara anche in situazioni di massimo sforzo, figuriamoci appena usciti dai box) quale mezzo che favorisce il transito della corrente! Ma come si fa? È come quella schiera di "avvocati" che si prestano a fare i processi in TV sulla base delle notizie dei media: puro (pessimo e degradante) show. Magari avrà pure ragione al 100%, ma sarà un caso, non un merito. Non c'è limite all'indecenza.
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    Come si fa a non amare la F1?
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    Concordo sul fatto che non si debba essere indulgenti con la Honda, non c'è motivo perché era in F1 fino all'altro ieri e non combinava granché. E per la sua PU ha già un anno di esperienza altrui su cui contare. Se non va, vuol dire che ha sbagliato.
    Concordo anche sul fatto che da parecchi anni la McLaren, malgrado mezzi di prim'ordine, non ha portato a casa chissà quali risultati. La storia insegna, però, che i mezzi non sono tutto, ciò che conta è la giusta miscela tra tutti i fattori, non necessariamente di vertice.
    Credo che la suggestione - e conseguente aspettativa - per questo debutto (che tale non è) sia determinata non dalla Honda in sé, ma dal binomio McLaren-Honda a cui si associa il grande prestigio per i passati successi capitanati da Senna e Prost. Ma è storia che inizia quasi 30 anni fa (1988), e finisce poco dopo (1992). Se la McLaren può aver mantenuto la sua impronta (Dennis), la Honda è altro da allora. È lecito aspettarsi che la potente casa giapponese investirà massicciamente per tornare al vertice; ma non è detto che ci riesca, né prima né meglio di chi questo investimento lo ha fatto già da anni senza soluzione di continuità. Proprio quest'ultima differenzia la Ferrari da tutti: è sempre lei, a prescindere dai concorrenti, dalle possibili combinazioni tra telai e motori. Questa costanza di presenza costituisce un vantaggio, a mio modo di vedere, e spiega (almeno un po') perché l'aspettativa (e quindi la critica) nei suoi confronti è sempre maggiore rispetto agli altri team.
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    Sarebbe un vero peccato perdere Button il prossimo anno.
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    Direi che la svolta è netta e nulla sarà più come prima. Se si considera che rimontare verso l'unica posizione che Marchionne ritiene degna significa iniettare danaro e tempo, io la butto lì: Ferrari fuori dalla F1 già a fine 2015. Cos'altro farà, non lo so, bisogna chiederlo agli americani, loro lo sapranno di certo.
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    CITAZIONE (QuelloAlto @ 16/3/2014, 19:08) 
    Riporto un intervento di Giovanni Di Pillo, che quoto al 100%:

    Ecco le parole di Giovanni Di Pillo: “Dopo aver assistito con la grande attesa e curiosità alla prima gara del rivoluzionario mondiale Formula Uno 2014, penso fermamente che chi cambia i regolamenti tecnici sia in assoluta malafede e con zero competenze per agire nel delicatissimo segmento delle specifiche tecniche della Formula 1. La Formula Uno è nata ed ha costruito la sua stupenda storia sulla ricerca assoluta delle massime prestazioni velocistiche! È assolutamente ridicolo pensare ad una formula uno che obbliga i partecipanti a limitare le gomme i motori la benzina e i consumi! Per queste specifiche tecniche esistono categorie perfette come l’endourance, le gare di 24 ore e le categorie gran turismo. Se vogliono davvero limitare i costi esistono centinaia di sistemi che realmente possono abbattere gli enormi budget lasciando inalterata la formula di sfida tecnologica e di ricerca delle prestazioni. Ancora peggio sta per accadere tra sette giorni in Moto GP dove per le stesse assurde scuse di contenimento costi e contenimento dell’inquinamento correranno insieme cinque categorie diverse per una macedonia ridicola senza nessun significato logico o tanto meno tecnico. Un caos regolamentare mai visto al mondo in una competizione motoristica che denota assoluta arroganza di potere e totale ignoranza dei regolamenti!”

    Sono in totale disaccordo (riguardo alla F1; su moto non sono in grado di esprimere un giudizio).
    " La Formula Uno è nata ed ha costruito la sua stupenda storia sulla ricerca assoluta delle massime prestazioni velocistiche": è una fesseria da bar dello sport. La F1 è semplicemente l'apice prestazionale nel rispetto di determinate regole stabilite in un certo periodo. Quello che è proprio della F1 è l'essere l'avanguardia dello sviluppo tecnico in tutti i settori. E ora più che mai è così. Trovo fantastico questo cambiamento regolamentare, ha dato la stura ad innovazione e ricerca in ambiti tecnologici dove i margini sono ancora tutti da stabilire. Quello che vediamo ora è solo l'alba di un rinnovamento necessario, logico, doveroso. I nostalgici in servizio permanente attivo secondo me hanno cattiva memoria: limitazioni regolamentari alle prestazioni ci sono sempre state. Ma qui si è oltre: si impone la ricerca e lo sviluppo di tecnologie di cui è facile intuire un domani le ripercussioni nella vita di tutti i giorni; ciò che non esisteva più con i vecchi regolamenti. Sono il primo a non emozionarsi col l'attuale sound delle PU, e pazienza, come in tutte le cose ci si adatterà, o forse no. Ma ricordo che nei primi anni '80 i turbo hanno suscitato lo stesso disgusto, salvo poi diventare solo un modo diverso di esprimere la potenza. Pensare che oggi hanno corso con un terzo del carburante dello scorso anno a me fa pensare solo bene. E non capisco chi dice che il fattore consumo limita la competizione: è come dire che il numero di giri da percorrere stoppa la gara. E per i nostalgici segnalo che l'affidabilità raggiunta negli ultimi 15 anni è qualcosa di sconosciuto, nemmeno immaginabile nella F1 che viene rimpianta. Lamentarsi di un regolamento che pone regole stringenti è lamentarsi della sfida che essi impongono, ovvero l'esatto opposto dello spirito che deve animare la F1. Secondo me certi commenti, certe idee reazionarie servono solo ad accattivarsi la simpatia di quella fetta di appassionati che faticano ad adattarsi all'evoluzione di questo sport.
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    CITAZIONE (Giando74 @ 31/1/2014, 10:39) 
    "La gente vuole il rumore, vuole qualcosa di speciale; che poi è quello che è la F1. Ora abbiamo dei motori silenziosi e nessuno in pista."

    Mah, considerando che a lui degli spettatori in pista frega 0…
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    Hai citato due piloti che, anche secondo me, a parità di monoposto difficilmente avrebbero fallito la conquista dei campionati. Questo dice solo che per Vettel le cose sono andate come ogni pilota vuole che vadano: pilotare la macchina migliore. Quel di più sugli altri che si fatica a riconoscergli bisogna andarlo a cercare nelle pieghe, e forse neppure lì si trova date le variabili in gioco. Quindi mi sembra una fatica senza meta limare i giudizi, relativizzare le prestazioni, distinguere in forza di se e ma.
    Il punto è e resta il solito: a parità di mezzo, i citati piloti avrebbero battuto Vettel? Ma su questo nessuno è in grado di dire qualcosa di riscontrabile.
    La fallacia dei risultati di una ricerca basata sui confronti indiretti è testimoniata da questo: Alonso in McLaren le prendeva da un debuttante Hamilton, il quale - dopo essersela giocata alla pari col non troppo blasonato Button - oggi fatica a prevalere su un mai considerato Rosberg, che a sua volta, però, ha segato per tre anni tre tal Schumacher Michael di Kerpen. Ergo, il figlio di Keke va ragionevolmente giudicato superiore ad Alonso, Hamilton, Button e Schumacher.
    Quello che voglio dire che i confronti sono sempre altamente opinabili, così come i giudizi sulla dimensione della superiorità di un pilota sugli altri. Solo il confronto diretto a parità di monoposto è un parametro accettabile.
    Per concludere: anche Senna e Prost hanno vinto con monoposto made by Gordon Murray e Adrian Newey, eppure tanti distinguo non sono stati fatti, neppure nel 1988 quando davano due secondi al giro a tutti e nessuno dubitava che fossero i migliori di tutti.
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    CITAZIONE (Michele75 @ 28/10/2013, 20:37) 
    Provo a uscire un po' dal coro (lo so che verrò flagellato in sala mensa...). Vettel ieri ha vinto il suo quarto mondiale di fila e si prende i meritatissimi complimenti che tutti qui sul forum gli fanno. Sul fatto che sia un fuoriclasse non posso che trovarmi d'accordo, mentre mi trovo un po' meno d'accordo con quanti lo considerano una o più spanne sopra tutti gli altri. Mi spiego meglio, da circa 8 gare il binomio Vetter-RBR sembrano disporre di un margine imbarazzante sugli avversari, arrivano al venerdì e mettono subito mezzo secondo (quando va male) tra loro ed il resto del gruppo. Spesso e volentieri i primi "avversari" che si trovano dietro sono i temibili Webber-RBR e questo diciamo che rende tutto abbastanza tranquillizzante.
    Da vecchio tifoso Ferrari devo ammettere di essere poco obbiettivo.... ma ultimamente ho avuto l'impressione che Vettel guidasse all'80% del suo potenziale. Tenersi sempre il mezzo secondo al giro di margine sugli avversari dal mio punto di vista ha reso "facili" molte delle ultime vittorie e purtroppo questo sminuisce il risultato. Visto che in questi giorni si fanno molti paragoni con Schumacher, diciamo che questo mondiale mi ricorda molto quelli vinti in carrozza negli anni d'oro in Ferrari; non sono quegli anni che hanno creato il "mito".

    Ieri mi son visto la MotoGP con la vittoria di Lorenzo dopo una gara corsa tutta al limite per riuscire a rifilare un paio di secondi a Marquez; in questo caso mi sento di dire vittoria stratosferica... ottenuta dopo aver dato tutto ed aver sudato 7 camicie!

    Ovviamente capisco che Vettel non si debba azzoppare da solo per potersi sudare la vittoria (devono essere gli altri a raggiungerlo!!!) ma penso che ci siano altri 2 o 3 piloti che nelle stesse condizioni non sfigurerebbero poi così tanto.

    Ad analizzare ogni minimo aspetto si finisce col perdere di vista il tutto. La realtà è che dovunque lo metti - in testa da solo, nel gruppo a sgomitare ecc. - Vettel se la svaga alla grande.
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    CITAZIONE (naviossab @ 26/10/2013, 11:06) 
    Ribadisco che semplicemente non poteva sottrarsi ad un evento del genere, sensazionale solo per l'impatto presso i media, cosa che purtroppo ormai conta quasi quanto i risultati in pista.
    A tuo parere quale pilota attuale avrebbe potuto eclissarsi in una occasione del genere se fosse stato al posto di Alonso: Raikkonen forse..., altri?

    Non capisco: dove sta scritto che Alonso ha dovuto piegarsi a questa istanza?
    Qualcuno ha scritto che la statistica è quella disciplina secondo la quale, se io mangio una coscia del pollo e tu il resto, risulta che abbiamo consumato mezzo pollo a testa. Qui mi pare si sia fatto lo stesso ragionamento. Un casco per celebrare il numero di campionati vinti ci sta, il numero di GP disputati anche, le stagioni fatte ci mancherebbe, ma i punti accumulati in tot anni di carriera con assegnazioni affatto diverse, cioè un numero falsato da troppe variabili, cos'è? Cioè, si inventa letteralmente un traguardo di una corsa che non c'è. E perché? Per spendere due parole durante una telecronaca o un paio di foto sul web? Vorrei proprio capire chi comanda questo genere di eventi.
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    CITAZIONE (Nameless Hero @ 31/7/2013, 18:48) 
    Se non è pronto lui per un top team, tra i giovani, non lo è nessuno.

    Che sia pronto per un top team ci sta. Che sia un fenomeno è quantomeno dubitabile.
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    Personalmente sono molto contento che Trident sia riuscita a segnare una vittoria, specie con Berthon che stava vivendo un momento estremamente difficile. Gara 2 è stata letteralmente dominata, e solo l'ottimo Evans (per me, vera rivelazione del campionato) è riuscito a tenere il passo, senza impensierirlo, del francese. Gli altri - quelli forti - hanno preso distacchi "inusuali".
    Non m'è piaciuta la vittoria di gara 1: sebbene la scelta di Palmer di usare i due treni hard sia legale, dal punto di vista sportivo decidere di correre un'unica gara su due (giacché la domenica sapeva benissimo che non sarebbe andato da nessuna parte con un treno di soft) è stato come barare.
    Concordo sul fatto che questa GP2 restituisce risultati che disorientano. Molto, a mio avviso, dipende dal format delle qualifiche (mezz'ora, un giro / due buono, un treno di gomme) ma soprattutto dall'eccessiva importanza delle gomme nel pacchetto tecnico. M'è stato spiegato che tutto l'assetto dell'auto gira attorno alla possibilità di far lavorare le gomme entro un range ristrettissimo di temperature. E la guida deve essere conforme a questa esigenza. Quindi, la possibilità di esprimersi di un pilota è molto contenuta, risolvendosi in sostanza nella capacità di adattarsi alla guida richiesta.
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    CITAZIONE (Nameless Hero @ 26/5/2013, 15:33) 
    Concordo, Massa pippa enorme che non sa scalare, non sa sterzare e ha l'hobby dello sfasciacarrozze, è ufficiale.

    Le pensi prima di scriverle o ti vengono così, di talento puro?
39 replies since 18/8/2011
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